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La spada

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†.Zacknaefin.†
view post Posted on 14/2/2009, 17:58




Una spada è un'arma bianca a lama lunga, spesso, ma non sempre, a doppio filo, atta a colpire di punta e di taglio usata dalle più varie civiltà, in ogni luogo del mondo e in ogni epoca, sebbene prevalentemente in Eurasia e in nord Africa. Il termine spada deriva dal greco spathe e dal latino spatha. È composta, nella sua struttura fondamentale, da una lunga lama e da un'elsa o fornimento, ossia l'impugnatura e quella parte che provvede alla protezione della mano. L'intenzione e la fisica di base della spada sono rimaste sostanzialmente invariate nei secoli, ma sono cambiate molto le tecniche di realizzazione variabili anche in base alla cultura: come conseguenza si hanno differenze nel disegno e nello scopo della lama. I nomi dati a molte spade nella mitologia, nella letteratura e nella storia riflettono l'alto prestigio dell'arma.





Una spada è divisibile in due parti fondamentali: la lama e l'elsa. La lama è normalmente in acciaio, con almeno un lato affilato, ed adatta a colpi di punta e taglio. L'elsa è composta da un'impugnatura costituita dal codolo della lama a cui sono fissate due "guance" in legno o osso (spesso ricoperta con cuoio o materiali affini), in una guardia in metallo e in un pomolo.

Il concetto fondamentale alla base dell'arma è costante, ma le tecniche di utilizzo e la forma stessa dell'arma variano ampiamente attraverso le epoche e nelle varie culture che la utilizzano. Questa forma d'arma ha comunque mantenuto un'enorme importanza simbolica (per esempio per i cristiani rappresentava la croce, per i musulmani la mezzaluna) attraverso tutte le culture che l'hanno utilizzata, come si può facilmente riscontrare dalla vasta terminologia specifica, e dalla sua ricorrente presenza in tutte le opere mitologiche e letterarie.

Spesso, in particolare nel medioevo, la spada assume importanza tale che, a volte, ha un nome proprio o contiene addirittura reliquie di santi. Ne sono esempio le famose spade Excalibur (la spada di Re Artù, di cui vengono narrate le gesta nei racconti del ciclo arturiano e nella "Vulgata") e Durindarda o Durlindana (la spada di Rolando, il paladino di Carlo Magno, narrata nella "Chanson de Roland")

La lama viene idealmente divisa lungo la sua lunghezza e la divisione più comune è quella in tre parti più o meno uguali in lunghezza: debole, medio e forte. Il debole è la parte più lontana dalla impugnatura, il forte quella più vicina e il 'medio 'quella situata fra i due. Durante l'uso, la spada ferisce con il debole, poiché dotato di maggiore velocità, e para con il forte, poiché maggiormente stabile e robusto.

I lati affilati della spada prendono il nome di filo dritto (o diritto) e filo falso (o rovescio). Il filo dritto è quel filo che guarda l'avversario ed è nella stessa direzione delle nocche di chi impugna la spada. Il filo falso è quello che rimane rivolto verso chi la impugna e nella direzione del pollice, all'attaccatura. In alcune spade il filo falso viene affilato solo per metà della lunghezza; altre presentano solo un lato affilato, e prendono in questo caso il nome di mezze spade. In generale, il filo dritto si utilizza per tagli diretti ed affondi, mentre il filo falso viene utilizzato per i colpi di rovescio. La distinzione tra diritto e rovescio non è sempre univoca: se in alcuni casi la forma dell'elsa o della lama stessa è tale da definire con chiarezza quale è il filo dritto, in altre spade a geometria simmetrica tale distinzione dipende semplicemente da come si impugna l'arma.

Spesso la lama della spada presenta sul lato piatto delle scanalature lungo la sua lunghezza. Queste servono per alleggerirne la struttura e per facilitare l'estrazione della lama dopo un affondo di punta dal corpo dell'avversario diminuendo l'effetto "ventosa". Nei coltelli da combattimento moderni queste scanalature sono definite "scolasangue". Inoltre, la spada può presentare una lama dritta o curva. La lama dritta termina solitamente con una punta più o meno stretta, ed è perciò adatta principalmene agli affondi e alle stoccate; la lama è curva è più adatta ai colpi di taglio e rientra nelle tipologie chiamate sciabola o scimitarra, o in altri nomi a seconda del periodo storico e della provenienza geografica dell'arma.

"Elsa" è il termine collettivo con cui si identificano le diverse parti della spada atte alla presa ed al controllo della lama. Oltre che dall'impugnatura vera e propria, un'elsa tipica è costituita dal pomolo e da una guardia. La guardia assicura protezione alla mano che regge l'arma; nelle spade europee pre-medievali, ad esempio nei gladii romani, l'elsa non sporgeva eccessivamente dal piano della lama; questo tipo di guardia viene chiamata coccia. A partire dal medioevo in poi, la maggior parte delle guardie vennero dotate di bracci laterali, adatti a proteggere le mani dai colpi che potevano scivolare lungo la lama: questo tipo di guardia viene chiamata "crociata" o "cruciforme". Un altro tipo di guardia è quella tipicate del fioretto e, in generale, degli stocchi, di forma tondeggiante, atta a proteggere interamente la mano dagli affondi degli avversari. Il pomolo, costituito da un pomello di metallo di varia foggia situato alla base dell'impugnatura, è invece necessario per assicurare un bilanciamento ottimale dell'arma, oltre che per migliorare la presa.

Fa formalmente parte dell'elsa anche il codolo, la parte terminale della lama che, allungata, penentra nell'impugnatura e viene ad essa fissata, con vari metodi, in modo da assicurare l'assemblaggio del tutto. Le tecniche per assicurare il fissaggio dell'elsa al codolo variano grandemente a seconda delle epoche e delle culture, e rappresentano in effetti uno degli aspetti cruciali della fabbricazione di una spada.

L'uso della spada come elemento fondamentale per un guerriero si sviluppò solo durante il medioevo, ossia quando ogni cavaliere e ogni soldato doveva possedere la propria arma, con cui si sarebbe dovuto allenare e difendere. Quindi nel medioevo si entra in un ottica dove il soldato era fortemente attaccato alla religione e alla propria fede. Cosi la spada iniziò ad elevare il suo significato morale, simbolico e ideologico; il soldato doveva entrare in sintonia e simbiosi con la propria arma. Secondo la simbologia occidentale la spada rappresenta il Verbo e la parola di Cristo. Difatti in alcuni versi della Bibbia, fra cui quelli dell'Apocalisse, ritroviamo l'immagine di Cristo con una spada a doppio taglio che gli esce dalla bocca, che appunto sta a rappresentare il "Verbo". Lo stesso San Paolo porta con se una spada a due lame che rappresenta la parola di Dio. La spada a due lame, tipicamente occidentale, difatti è chiamata anche carolingia dal nome postogli da Carlo Magno, è inoltre citata in vari versi della Bibbia proprio per il suo alto valore simbolico dell'unione dei due opposti (le lame che si congiungono nella punta), infatti è addirittura lo stesso Dio ad usarla per sconfiggere il Leviatano. La stessa spada occidentale, ossia quella carolingia o a doppio taglio, rappresenta la croce di Cristo, sarà San Galgano, santo eremita, che dopo aver deciso di abbandonare le sue vesti di guerriero e soldato pianterà la sua spada in una roccia , questa è ancora presente nella Abbazia di San Galgano, così da rappresentare per lui la croce a cui poteva rivolgere le sue preghiere. Infine poiché, guerriero o soldato, la simbiosi con l'arma era determinante, questa divenne simbolo dell'anima del guerriero e spesso, sopra la lama, venivano incisi dei nomi propri o frasi.

a voi!!!!!!
 
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jimmyjjohn
view post Posted on 7/7/2014, 08:22




Wow
 
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